Internet e la Wikicrazia: intervista a Alberto Cottica

Alberto Cottica, ex membro dei Modena City Ramblers, economista ed autore del libro Wikicrazia (Palermo, Navarra, 2010), collaboratore presso il Consiglio d’Europa e l’Università di Alicante, spiega come la filosofia “wiki” stia rivoluzionando le politiche pubbliche.

Internet è ormai qualcosa di insostituibile nella vita quotidiana di tutti noi: eppure, forse non tutti lo ritengono uno strumento altrettanto fondamentale per la partecipazione democratica e la collaborazione tra i cittadini e le istituzioni. Spesso le politiche pubbliche, nel nostro Paese, si sono dimostrate inefficienti o incapaci di risolvere i veri bisogni che provenivano dai diversi settori della popolazione nazionale, sia a livello infrastrutturale sia nella più comune vita quotidiana. Delega elettorale e processo amministrativo, che restano le basi della democrazia rappresentativa, non possono da sole far sì che chi è stato eletto sappia rispondere a tutte le necessità, le richieste, gli spunti e i suggerimenti di coloro che lo hanno scelto come loro rappresentante politico; e a ciò s’aggiunga che i processi amministrativi, per loro natura, sono refrattari ai cambiamenti rapidi, agli imprevisti, o ai mille stimoli dei singoli cittadini.

L’alternativa possibile viene allora da Internet, come ambiente in cui molto soggetti diversi danno vita, in maniera spesso produttiva, a progetti molto complessi: si pensi a Wikipedia, con i suoi 14 milioni di volontari coordinati per autoselezione (ciascuno sceglie la voce su cui offrire la propria competenza) e connessi attraverso reti (che incoraggiano lo scambio e la costruzione del consenso). L’inclusività connaturata ad Internet stimola così le politiche pubbliche in rete, pensate per il benessere collettivo, e la partecipazione sul Web è poi efficiente, perché permette a ognuno di collocarsi nel “punto” della rete dove ha più informazioni (o passione). La natura auto-correttiva di Internet permette di influenzare, in maniera anche radicale, le scelte collettive, mentre la creatività di ciascuno trova nella partecipazione al Web il suo terreno di espressione più fertile e fecondo. Economicità ed affidabilità sono altre qualità della partecipazione in rete: i database permettono a chiunque di accedere alle informazioni, di studiarle, di valutarle e di farsi una propria opinione.