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Il neoplatonismo: Plotino e Porfirio

Plotino (205-270) è l'ultimo grande maestro neoplatonico prima dell'avvento dei filosofi cristiani pre-medievali, come Tertulliano, Boezio e Agostino. In età ellenistica la dottrina più comune è quella materialista, mentre Plotino diffonde ancora la metafisica tradizionale e l'ontologia platonica. Fonte d'ispirazione per la dottrina plotiniana sono Parmenide, Pitagora e ovviamente Platone; per quanto riguarda i suoi allievi, invece, ricordiamo Porfirio, Giamblico e Proclo. Per i suoi primi ventotto anni Plotino vive ad Alessandria d'Egitto, dove suo maestro per una decida di anni è Ammonio Sacca (di cui abbiamo scarsissime notizie perché si affida al messaggio orale), per poi spostarsi a Roma dove insegnerà. Ammonio divide la realtà in vari piani ontologici, l'anima viene inoltre da lui ritenuta immortale e separata dal corpo: a Roma Plotino porta avanti la dottrina del maestro continuando anche a seguire la regola orale di Ammonio. Dal 254 comincia la produzione di appunti, che saranno raccolti da un allievo, il celebre filosofo Porfirio, e pubblicati nelle Enneadi.

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