"Piccolo testamento" di Montale: analisi e commento

Parafrasi Analisi
Lettura e commento di Piccolo testamento di Eugenio Montale, a cura di Andrea Cortellessa.

Piccolo testamento fa parte della raccolta La bufera e altro ed è una delle due poesie che chiudono la sezione Conclusioni provvisorie. Temi centrali della raccolta sono la guerra e gli sconvolgimenti che provoca, rappresentati dall'immagine della bufera e di venti terribili, come già in La casa dei doganieri nelle Occasioni con l'immagine della banderuola impazzita.
In questo componimento l'immagine più angosciosa è quella di Lucifero dalle ali bituminose, un angelo decaduto, sterminatore e portatore di disgrazia contrapposto alle figure femminili angeliche presenti in altre poesie. Ciò che preoccupa Montale sono gli opposti estremismi e considera pericolose le contrapposte forze politiche dell'Italia del dopoguerra: "non è lume di chiesa o d'officina | che alimenti | chierico rosso, o nero". Si possono ravvisare ancora alcuni elementi delle raccolte poetiche precedenti: il correlativo oggettivo e soprattutto l'immagine dell'iride (vv. 8-12), che per Montale raccoglie tutti i colori e che, di fronte a un mondo bicromatico, rosso e nero, ricorda la presenza di molti colori diversi. La poesia si conclude con un'immagine di tenue luce, come proveniente dall'al di là. "…il tenue bagliore strofinato | laggiù non era quello di un fiammifero".

Andrea Cortellessa è un critico letterario italiano, storico della letteratura e professore associato all'Università Roma Tre, dove insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Letterature Comparate. Collabora con diverse riviste e quotidiani tra cui alfabeta2, il manifesto e La Stampa-Tuttolibri.