Lo "Zibaldone" di Leopardi: lettura de "Il giardino del dolore"

Introduzione allo Zibaldone di pensieri di Giacomo Leopardi e lettura del passo Il giardino del dolore, a cura di Andrea Cortellessa.
 
Lo Zibaldone si presenta come il laboratorio poetico di Leopardi, ma anche il laboratorio della sua visione del mondo, una visione caratterizzata da un profondo pessimismo, come emerge dal testo letto da Andrea Cortellessa.
Questo brano, noto come Il giardino della sofferenza (Cortellessa usa qui il termine francese souffrance) viene composto dall'autore nel 1826 durante il suo soggiorno a Bologna, e contiene la sintesi dell'idea di Leopardi del male, un principio che alberga in tutte le cose, ma che finisce per avere una valenza metafisica. Leopardi capovolge il concetto di locus amoenus, tipico della poesia antica, un luogo armonioso e felice, un giardino, appunto, idealizzato e dai tratti paradisiaci. Invertendo questo stereotipo classico, mostra gli spietati rapporti naturali che intercorrono tra animali e piante, proprio per evidenziare come il principio del male si annidi in tutte le cose e sia ciò che accomuna tutte le specie. La sofferenza è parte naturale di tutte le cose, e trascende l'uomo. Non c'è alcun tipo di armonia, il mondo è male.
 
Andrea Cortellessa è un critico letterario italiano, storico della letteratura e professore associato all'Università Roma Tre, dove insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Letterature Comparate. Collabora con diverse riviste e quotidiani tra cui alfabeta2, il manifesto e La Stampa-Tuttolibri.