superuomo Nietzscheano vs superuomo D'annunziano

in che modo D'Annunzio scarnifica il superuomo Nietzscheano?


il 28 Giugno 2014, da Sara Modugno

Astorino Simone il 29 Giugno 2014 ha risposto:

Ciao Sara, principalmente D'Annunzio riduce il Superuomo nietzscheano a forza generatrice in grado di guidare le masse, facendogli assumere le sembianze di poeta Vate

luca ghirimoldi il 30 Giugno 2014 ha risposto:

Ciao Sara, aggiungo a quello che ti ha già detto Simone: D’Annunzio recupera - in maniera parziale e filtrata da autori stranieri- il pensiero di Nietzsche in una specifica fase della sua vita, quella dei primi anni Novanta dell’Ottocento. In questo periodo lo scrittore si trova a Napoli (vi soggiornerà tra il 1891 al 1893), dove si è trasferito dopo l’esperienza romana e la pubblicazione de “Il Piacere” nel 1889. Il successo del romanzo spinge a iniziare subito un nuovo lavoro, “Il trionfo della morte”, in cui il protagonista Giorgio è il primo prototipo di superuomo dannunziano: qui, oltre al filosofo tedesco, il modello di riferimento è il compositore Richard Wagner e la sua musica (1813-1883). Il nuovo romanzo viene interrotto (D’Annunzio scrive nel frattempo “Giovanni Episcopo” e “L’innocente”) e ripreso nel 1894, sotto l’influsso del pensiero di Nietzsche e soprattutto delle opere di due letterati francesi, Maurice Barrès (1862-1923), autore della trilogia romanzesca “Le culte de moi” (“Il culto di me stesso”) e di Paul Bourget (1852-1935). L’omicidio-suicidio con cui si conclude la vicenda narrata (https://library.weschool.com/lezione/trionfo-della-morte-giovanni-episcopo-innocente-d-annunzio-nietzsche-5606.html) è simbolo allora del trionfo e della consumazione della passione assoluta, che dev’essere la premessa (lo afferma D’Annunzio stesso dedicando l’opera all’amico Francesco Paolo Michetti) per “l’avvento dell’Ubermensch”, cui si deve dedicare la nuova arte. Il protagonista del nuovo romanzo dannunziano, il Claudio Cantelmo delle “Vergini delle Rocce” (https://library.weschool.com/lezione/d-annunzio-nietzsche-5639.html), sarà allora l’emblema delle nuove convinzioni di D’Annunzio: egli le esplicita anche in alcuni articoli che quasi preannunciano il tono e gli argomenti del libro, pubblicato nel 1895 (nel 1892 D’Annunzio pubblica su «Il Mattino» l’articolo “La bestia elettiva”, in cui spiega al sua adesione al pensiero nietzschiano, mentre nel 1893, sulla «Tribuna», interviene con tre scritti sul “caso Wagner”, dimostrando di privilegiare gli aspetti vitalistici di Nietzsche, come il rifiuto della “morale degli schiavi” del Cristianesimo). Cantelmo è insomma il nuovo eroe dannunziano, in cui trasferire gli elementi più esteriori della filosofia del Superuomo: il rifiuto della mediocrità e della democrazia, il superamento delle tradizioni borghesi, la capacità di sintetizzare arte e vita in un modo mai visto prima (Claudio, in reazione al tempo presente, vuole ricostruire la grandezza italiana in un nuovo Rinascimento). La lettura di Nietzsche da parte di D’Annunzio è quindi abbastanza generica, e mirata soprattutto a rinvenire nuovi materiali narrativi per conquistarsi il consenso del pubblico medio. Se sei interessata ad approfondire l’argomento su Nietzsche, puoi dare un’occhiata a questo corso: https://library.weschool.com/corso/filosofia-friedrich-nietzsche-dio-e-morto-zarathustra-superuomo-7313.html Spero di averti aiutata, un saluto e buona giornata! :)