socrate

ciao! leggo da qualche parte che per nietzsche Socrate è il primo non-greco tra i Greci. Infatti con egli si inizia a guardare l'esistenza come non autosufficiente, imperfetta, non abbastanza attraente, dunque è convinto di doverla correggere. Tutto ciò non è simile al concetto di bello ideale? cosa si intende con non-greco?


il 28 Aprile 2014, da Federico Iori iori

Astorino Simone il 28 Aprile 2014 ha risposto:

Ciao Nietzsche parlando di Socrate come non - greco, vuole proprio dirci che è stato differente dagli altri greci.. La sensibilità greca originariamente, infatti, possedeva un carattere dionisiaco e, infatti, era portata a scorgere il dramma della vita e della morte. Nella tragedia attica apollineo e dionisiaco si armonizzarono tra loro; nella civilità ellenica la sintesi venne messa in dubbio, per decadere del tutto, prima, con la tragedia di Euripide e poi con Socrate, che uccise le profondità istintuali della vita. Con Socrate, in particolare, si affermò l'uomo "teoretico", ossia quello che "violenta la vita con la sferza dei suoi sillogismi" e iniziò la Commedia Attica Nuova, genere colmo di ironia, in cui erano completamente scomparsi l'indistinto e il carattere caotico e confusionario della tragedia, per abbracciare l'ordine e la razionalità.


grazie per la risposta . capito , qundi il concetto di bello ideale è proprio della cultura greca, diciamo, post-socratica ? - Federico Iori iori 30 Aprile 2014

Ciao Federico, il concetto di bello ideale, se così possiamo definirlo, viene trattato da Platone in rapporto con il bene. Il bello infatti viene inteso come manifestazione dell'intellegibile nel sensibile, che si manifesta in vari gradi di conoscenza, partendo dal bello dei corpi e passando per quello dell'anima e delle istituzioni, fino al bello in sé che coincide con il distacco dalla realtà sensibile e la contemplazione della verità (vedi il Fedro, ma, soprattutto, il Simposio). - Matilde Quarti 30 Aprile 2014