Correlazione tra "Il giardino morente" e il pensiero cosmico leopardiano

Ciao Cristian, questo passo dello “Zibaldone” ha molti collegamenti con il problema della felicità e delle illusioni umane e, quindi, con il passaggio dal cosiddetto “pessimismo storico” al “pessimismo cosmico”, in cui la sofferenza è una realtà intrinseca all’esistenza umana. Questa elaborazione filosofica, collocabile all’altezza del 1824-1825 circa, è riscontrabile sin dalle prime righe di questo brano, dove Leopardi dichiara perentoriamente: “Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. Non il genere umano solamente, ma tutti gli animali. Non gli animali soltanto ma tutti gli altri esseri al loro modo. Non gl'individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi”. L’elenco che segue non fa che sottolineare, con la descrizione della “souffrance” del giardino, come anche il mondo di natura (che noi potremmo illusoriamente credere sereno e felice, come una sorta di locus amoenus: https://library.weschool.com/definizione/locus-amoenus.html) è in realtà attraversato dal dolore e dalla sopraffazione del più forte sul più debole. Se vuoi approfondire la questione, qui ( https://library.weschool.com/lezione/lo-zibaldone-di-leopardi-lettura-de-il-giardino-del-dolore-1355.html) trovi un video su questo brano, mentre qui ( https://library.weschool.com/lezione/zibaldone-di-leopardi-struttura-dell-opera-e-teoria-della-doppia-vista-1283.html) un video sulla teoria leopardiana dell’immaginazione. Temi molto simili vengono sviluppati, all’incirca nello stesso periodo, nelle “Operette morali” ( https://library.weschool.com/lezione/leopardi-operette-morali-introduzione-alla-raccolta-2696.html). Fammi sapere se hai altre domande, buona giornata! :)