Commento "La pioggia del pineto"

Lezione molto interessante, forse ad un livello che per uno studente di quinta liceo rimane ancora troppo elevato. La mia domanda è: Il concetto di panismo che si può rifare molto bene a questo testo, si collega ad una visione personale del autore o a qualcosa che riprende dal Simbolismo del epoca, dal quale D'annunzio venne notevolmente influenzato?


il 03 Aprile 2014, da Andrea Baroni

Alessandro Cane il 04 Aprile 2014 ha risposto:

Innanzitutto ti ringraziamo per i complimenti e per i suggerimenti, che sono sempre utili per migliorare il format delle lezioni. Per quanto riguarda la tua domanda, D'Annunzio riprende questa fusione sentimentale e fisica con la natura dalla figura romantica del viandante (der Wanderer), presente in molte liriche goethiane e nella stessa pittura romantica (pensa al "Viandante sul mare di nebbia" di Caspar Friedrich). Il viandante, come D'Annunzio e Ermione, si fonde attraverso i sentimenti e la psiche nel paesaggio, quasi perdendosi e sciogliendosi. Tuttavia, come dice Cortellessa nella lezione, D'Annunzio estremizza questa vena romantica, facendola sfociare nel Simbolismo di fine Ottocento, in particolare anglosassone, come Swinburne, e francese, basta pensare alla poesia di Baudelaire "Corrispondenze" in cui tra uomo e natura si instaura un rapporto simbolico fatto di segni indecifrabili di luce, colori e odori. Ma l'aspetto originale di D'Annunzio, a parer mio, è il fatto che rivesta questo naturalismo romantico-simbolista di un alone classicheggiante (la donna amata si chiama Ermione, nome classico) con rimandi alla poesia bucolica greco-latina, vedi Virgilio e Teocrito. Da qui deriva il concetto di panismo, dal nome di Pan, divinità greca legata alla foresta e alla vita bucolica.


Mille grazie per la risposta, sicuramente ben fatta, forse perfetta! - Andrea Baroni 15 Aprile 2014

Grazie! :) - Alessandro Cane 17 Aprile 2014